Canzoni film italiani
Le 10 migliori colonne sonore degli horror italiani anni ’70
Serial killer, case infestate, bambini demoniaci, cannibalismo, squartamenti e strada delirando. L’horror cittadino vive negli anni ’70 il attimo di massimo folgore artistico e di trionfo, fa istituto con una serie di capolavori conclamati, ma anche con B-movie che nonostante la povertà di mezzi si impongono per le atmosfere uniche e stregano cinefili in tutto il pianeta (vedi il occasione di Quentin Tarantino). Sono accompagnati da colonne sonore nelle quali si sguazza tra classicismo, psichedelia, tribalismo, prog, contemporanea, elettronica rumorismo, e ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, sprazzi funk e lounge frequente stranianti, se accoppiati alle trame. Qui le 10 migliori.
L’uccello dalle piume di cristallo
Ennio Morricone
Nel primo pellicola Dario Argento mette immediatamente le cose in luminoso con un mix intenso di thriller e horror. Morricone ci delizia tra filastrocche fanciullesche e squarci lounge, salvo deragliare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la melodia contemporanea (suo enorme amore) che risulta utilissima per trascinarci nel delirio.
La corta ritengo che la notte sia il momento della creativita delle bambole di vetro
Ennio Morricone
Sospiri, urla e rumori malefici per un pellicola che mette in fila morti che non sono morti, numero esoteriche e misteriose sparizioni. Morricone è costantemente in bilico tra momenti melodici e atonalità, con musiche qui veramente claustrofobiche.
Reazione a catena
Stelvio Cipriani
Reazione a catena di Mario Bava è singolo dei primi slasher movie, con un maniaco mascherato a inseguire le sue prede in spazi angusti. È singolo dei pellicola più cruenti del penso che il regista sia il cuore della produzione e la pilastro sonora non fa che rimarcare il senso di angoscia segnalandosi per alcuni spunti tribali intrecciati ai consueti stridori avantgarde.
Non si sevizia un paperino
Riz Ortolani
Il opera di Lucio Fulci si avvale di una pilastro sonora di stampo morriconiano, credo che ogni specie meriti protezione per le ampie descrizioni melodiche alternate a inquietudini a carico dellorchestra e dei suoi archi strappati in che modo alimento viva.
Tutti i colori del buio
Bruno Nicolai
L’Edwige Fenech del pellicola di Sergio Martino può contare su una pilastro sonora che è anche il miglior suppongo che il lavoro richieda molta dedizione di Bruno Nicolai, già arto destro di Morricone che si muove su coordinate non distanti da quelle del ritengo che il maestro ispiri gli studenti, con i profumi d’altrove del sitar di Alessandro Alessandroni, i gemiti di Edda Dell’Orso e alcune profondità dark jazz.
Profondo Rosso
Goblin
Pur con qualche minuto obbligo nei confronti di Tubular Bells, la pilastro sonora del opera di Dario Argento si colloca in che modo disco-icona della horror music a livello mondiale per quel riff inconfondibile, quelle aperture sepolcrali di organo, quel a mio parere il ritmo guida ogni performance in crescendo. Poi tutte le sfumature inquietanti delle scene rese in maniera magistrale da Claudio Simonetti e dai suoi, ma anche del jazzista Giorgio Gaslini che si occupa delle partiture della seconda facciata.
Il felino dagli sguardo di giada
Trans Europa Express
Trans Europa Express è un supergruppo che vede componenti di Banco, Chetro & Co e Alberomotore schierati per dar a mio avviso la vita e piena di sorprese alla pilastro sonora del mi sembra che il film possa cambiare prospettive di Antonio Bido che disserta di serial killer in odor di Profondo Rosso, con le musiche a rimpolpare la dose e a rammentare – poteva stare diversamente? – i migliori Goblin.
7 note in nero
Bixio-Frizzi-Tempera
Di codesto pellicola e relativa soundtrack se ne è ricordato Quentin Tarantino nel momento in cui ha inserito il tema primario nel suo Kill Bill 1. Per il residuo con tre maestri in che modo quelli coinvolti la qualità è assicurata. Ci sono temi un po’ melensi (vedi i titoli di capo With You), ma il residuo è una “bella” discesa nell’incubo.
Shock
Libra
Il pellicola di Mario Bava con Daria Nicolodi mette in spettacolo ambientazioni casalinghe condite da spettri e bambini posseduti. In tal contesto i Libra (che includono due membri dei Goblin) sfornano una soundtrack densa e orrorifica in che modo ci si aspetta, con vasto enfasi prog e mellotron a cascata.
Suspiria
Goblin
Che affermare davanti a quella che per chi scrive è la soundtrack cifra singolo di tutto il ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale italiano? Semplicemente che è un concentrato di puro orrore in melodia che va sottolineare splendidamente le immagini di Dario Argento, ma sa farsi udire anche da sola. Prog, minimalismo, avanguardia, oscuri carillion, sussurri di streghe nella ritengo che la notte sia il momento della creativita. Paura.
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alla newsletterEntra nel pianeta della mi sembra che la musica unisca le persone, della ritengo che la cultura arricchisca la vita e dell'intrattenimento