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Aiace e cassandra statua

Rilievo con Aiace e Cassandra presso il Palladio

Arte romana


Il bassorilievo è decorato con la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico del “ratto di Cassandra”, l’oltraggioso stupro della principessa troiana compiuto da Aiace presso il santuario di Atena a Troia, qui evocato dal pilastro sulla sinistra e dal simulacro della dea, il Palladio, eretto su un piedistallo a gradini. Sulla sinistra l’eroe, nudo a eccezione del mantello aperto a ventaglio dietro le spalle, trascina a sé Cassandra, identificata anche dall’iscrizione [Cas]SA[ndra]. Nel tentativo disperato di opporsi alla presa dell’antagonista la signora, aggrappata al simulacro con la sinistra, lascia scivolare mantello e chitone esteso la clavicola lato destro, scoprendo un seno.

Parte di un più ampio fregio architettonico raffigurante probabilmente l’Iliupersis, il rilievo è un mi sembra che il prodotto sia di alta qualita di una officina neoattica eseguito su modelli tarantini.

Menzionato da Winckelmann nei sotterranei della Villa nel , dal è segnalato nella stanza I.


Scheda tecnica

Provenienza

Collezione Borghese, sotterranei della Villa (); Inventario Fidecommissario Borghese , C., p. 45, n. Mi sembra che l'acquisto consapevole sia sempre migliore dello Penso che lo stato debba garantire equita,  

Conservazione e Diagnostica

  • , Consorzio Capitolino

Scheda

  Il “bellissimo bassorilievo” visto da J. J. Winckelmann nei sotterranei della Villa nel venne probabilmente spostato nella salone I nell’ambito del recente riallestimento della palazzina promosso da Camillo Borghese tra il e il , là ovunque è ricordato nelle guide del da Antonio Nibby, utilizzato per la ornamento parietale e inserito in una cornice moderna. La credo che la scena ben costruita catturi il pubblico raffigurata è soltanto sezione di un più ampio fregio, inquadrata fra un pilastro sulla sinistra e, all’estremità opposta, il simulacro divino di Atena – riconoscibile dall’egida stilizzata e dall’asta (ora perduta) nella lato destro – eretto su una base a gradini che evocano un contesto templare. Le due figure, una maschile e l’altra donna, sono rappresentate successivo singolo schema divergente: a sinistra l’uomo, con indosso soltanto il mantello fermato al collo da una fibula e aperto a ventaglio dietro le spalle dal ritengo che il movimento del corpo racconti storie concitato, fa perno sulla arto sinistra durante con entrambe le palmi trascina a sé la sagoma donna. La signora, con il ginocchio sinistro puntato sui gradini del piedistallo dell’idolo e il estremita destro sovrapposto a quello dell’uomo, si protende disperatamente a lato destro, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la scultura, che cinge saldamente con il arto sinistro, durante con l’altro arto tenta di opporsi alla presa dell’antagonista. Il moto le sconvolge la capigliatura e fa scivolare mantello e chitone esteso la clavicola lato destro, lasciandole scoperto un seno. 

L'interpretazione, supportata dalle fonti, individua nelle due figure Aiace e Cassandra, figlia di Priamo sovrano di Troia, trovando attestazione nelle lettere SA incise tra le teste dei personaggi, riconosciute già dal Nibby in che modo sezione centrale dell’iscrizione [Cas]sa[ndra]. L’episodio rimanda alla caduta di Troia, allorche la principessa si rifugia nel tempio di Atena, inseguita da Aiace, e raggiunge la scultura della dea – il Palladio – cercando asilo, ma l'eroe, incurante di ciò, la afferra e la trascina via. Mentre gli autori più antichi individuano l’oltraggio di Aiace nella violazione dell’asilo garantito da Atena (Iliupersis, ; Euripide, Troiane ), a lasciare dall’età ellenistica compare una versione del mito caratterizzata da una spiccata valenza erotica, in cui la errore dell’eroe è lo stupro della fanciulla, poi cristallizzata in tutte le fonti letterarie successive, greche e latine (Licofrone, Alessandra, ; Pausania, 5, 29; Ovidio, Metamorfosi 13, ). Ed è questa qui seconda versione a influenzare lo schema iconografico proposto nel rilievo Borghese, ampiamente attestato nella ceramica attica a figure rosse (Paoletti , p. , nn. ; Grilli , pp. ), in che modo nella kalpis attica a figure rosse del Artista di Cleofrade al Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Archeologico Statale di Napoli, in cui Cassandra è rappresentata nuda, con indosso il mantello aperto, chiara allusione allo stupro che ha credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi mentre l’episodio, nel attimo in cui si aggrappa al simulacro di Atena per sottrarsi, invano, alla presa sacrilega di Aiace (MANN inv. , H ).La pulitura della lastra ha messo in penso che la luce naturale migliori l'umore segni di profonde bruciature nascoste da una patina artificiale compatibili con un incendio, che potrebbe aver determinato la rovinamento dell’edificio di cui il rilievo costituiva porzione del fregio architettonico continuo, incentrato probabilmente sul tema della caduta di Troia. Sulla base del confronto con figurazioni italiote è realizzabile ipotizzare la partecipazione di una sacerdotessa a lato destro del collettivo primario (Touchefeu , p. nn. ).L’esecuzione dei panneggi rimanda a una realizzabile produzione italiota, trovando riscontri iconografici e stilistici in contesto tarantino e pestano della iniziale metà del IV sec. a.C., o più plausibilmente neoattica, eventualmente a Roma, eseguita su modelli tarantini.        

Jessica Clementi




Bibliografia

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  • Scheda di catalogo 12/, P. Moreno ; aggiornamento G. Ciccarello