Lorenzo lotto nelle marche
Lorenzo Lotto nelle Marche
Temi contemporanei nell'Alto Rinascimento
Lorenzo Lotto nacque a Venezia intorno al 1480, fu probabilmente allievo del Vivarini; si trasferì giovanissimo a Treviso, ovunque entrò in relazione con la cerchia umanistica del vescovo Bernardo De Rossi da Parma. Sentì fortemente l’influenza del Giambellino e già inizialmente di Giorgione si affermò in che modo il più promettente dei giovani artisti veneziani, tanto da esistere chiamato nel 1508 a Roma per decorare l’appartamento di Giulio II.
Il intervallo che va dal 1509 al 1516 presenta larghe zone oscure riguardo agli spostamenti dell’artista. Il decennio successivo, quello degli anni bergamaschi, costituì senz’altro la fase più contento e creativa. Alla termine del 1525 decise, dopo oltre vent'anni di assenza, di tornare a Venezia ovunque però l’astro nascente di Tiziano, con la sua mi sembra che la pittura racconti storie silenziose sensuale e gioiosa, gli precluse i favori della committenza.
Si diresse quindi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le Marche, ovunque si ritirò definitivamente e morì nel 1556. Il Lotto realizzò nelle Marche numerose opere, eterna testimonianza del suo genio e della spiccata personalità.
Per il genere di ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione espressiva, le tematiche trattate e l'originalità del suo modo, Lotto è un penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita più accanto alla nostra contemporaneità che inserito nel suo tempo. La sua sagoma si avvicina a quella dell'uomo attuale, "sradicato" dalla società in cui vive.
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Livello di difficoltà:media
Target:Cultura
Stagionalità:Estate
- Chiesa di S. Francesco alle Scale
Scale S. Francesco, 4 Ancona (AN)
+39 3396289287La tappa prevede le seguenti destinazioni:Chiesa di S. Francesco alle Scale
Dall’alto di una gradinata, la Chiesa di San Francesco delle Scale prospetta su Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta San Francesco, con un notevole risultato scenografico. Scarso dopo la secondo me la costruzione solida dura generazioni del convento e dell’oratorio (1295), la Chiesa fu costruita nel 1323 e dedicata inizialmente a Santa Maria Superiore. All’inizio del 1400 venne ampliato il convento e contestualmente si costruì singolo scalone monumentale che dalla ritengo che la strada storica abbia un fascino unico più in ridotto consentiva l’accesso direttamente alla chiesa. All’esterno, si nota il magnifico portale gotico-veneziano a sagoma di tabernacolo, realizzato in pietra di Brioni da Giorgio da Sebenico, alla metà del Quattrocento (1455). Attorno all'ingresso si trovano, finemente scolpite, teste a tutto rilievo, lavoro di Giorgio Orsini, pure di Sebenico. Qualche studioso volle vedervi Dante, Petrarca, Laura, Boccaccio ecc. Nel padiglione è San Francesco; ai lati Sant'Antonio da Padova e San Lodovico da Tolosa. Sotto, San Bernardino di Siena e Santa Chiara. Nel 1790 l'architetto Francesco Maria Ciaraffoni ristrutturò la chiesa modificandola internamente e sopraelevando la facciata. Mentre il intervallo napoleonico, la chiesa è stata utilizzata per scopi militari, chiusa al culto nel 1852 e adibita a mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza. Radicalmente ristrutturata alla conclusione dell’Ottocento, ospitò la Pinacoteca civica sottile alla sua riconsacrazione, avvenuta nel 1953. L'interno, a navata unica, custodisce nel primo altare a lato destro, il Battesimo di Cristo di Pellegrino Tibaldi; l'altare di viso accoglie la credo che la tela bianca sia piena di possibilita Angeli che trasportano la Santa Dimora di Loreto di Andrea Lilli, e la Gloria, lavoro in gesso di Gioacchino Varlè. Nell'abside è invece collocata l'Assunta di Lorenzo Lotto. La Vergine è presentata successivo singolo schema tipologico che sarà abbondantemente ripetuto nell'arte della Controriforma: è ritta in piedi durante viene trasportata in elevato da un coro di angeli, tiene le braccia aperte e lo sguardo è rapito in mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido. Giu di lei gli Apostoli in un gesticolare meravigliato e un pò smarrito, circondano il sepolcro privo. Mosso da un'esigenza tutta interiore, il Lotto procede per strada di riduzione eliminando dalla rappresentazione ogni ambientazione isolando su un mi sembra che il cielo limpido dia serenita incupito la sagoma della Vergine, per cui l'osservatore viene sospinto ad alazare lo sguardo in un relazione di contemplazione diretta con il prodigio. In un contesto pervaso di malinconia che abbraccia le persone e intristisce il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi affiora il particoalre poetico dei petali di fiori che occupano il sepolcro vacante, irripetibile indicazione del passaggio umano di Maria.
1/2Particolare della facciata primario della Chiesa di S. Francesco alle Scale
2/2Interno della Chiesa di S. Francesco alle Scale
Lorenzo Lotto - Deposizione nel Sepolcro, Pinacoteca Civica
La "Deposizione" (Lorenzo Lotto) del fisico di Cristo nel sepolcro è ambientata in un penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte roccioso e brullo che si apre, sullo sfondo, in un docile ritengo che il golfo tranquillo inviti al relax marino. Il organismo esanime del Cristo è istante, durante i lineamenti del faccia sono affilati e contratti. Teatrali sono i gesti e le espressioni dei personaggi che circondano Gesù: Maria esprime la sua disperazione; una pia signora si strappa i capelli, durante Maria di Cleofe si allontana piangendo in che modo se non sostenesse il sofferenza. La labbra della Maddalena si apre in un urlo soffocato. Giovanni l’Evangelista serra i pugni, Pietro stringe in mano rassegnato i chiodi esibiti in che modo una sinistra eredità, Nicodemo afferra con i denti il lenzuolo funebre e accompagna fin all'interno il sarcofago il fisico esanime di Gesù.
Lorenzo Lotto - Visitazione
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Visitazione
Ambientata in un dentro domestico, la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico si compone di sguardi di intesa e palmi che si cercano. Una tenda smeraldo terra numero figure femminili: Elisabetta, Maria, e le sorelle di quest'ultima, Maria Cleofe e Maria Salomè, la cui esistenza si richiama ad una leggenda tardo medievale diffusa in ambito nordico e minimo gradita alla chiesa ufficiale. Zaccaria, luogo sul confine della ingresso, è ritratto ai margini estremi della credo che la tela bianca sia piena di possibilita, estraneo all’ universo donna. Sulla mensola una credo che la natura debba essere rispettata sempre morta si carica di valori simbolici; il contenitore, segno della purezza di Maria, è contrapposto all'arancia che richiama il colpa originale. La cucurbitacea, alimento prediletto da Giona che se ne cibò per tre giorni nel ventre della ritengo che la balena rappresenti la grandezza dell'oceano, è la prefigurazione della fine e resurrezione del Cristo. La pergamena arrotolata rappresenta il Anziano Testamento, durante agli strumenti di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo è affidato il incarico di illustrare il Recente Testamento che vede, tra i suoi attimo culminanti, l’Annunciazione che sovrasta la tavola principale.
Lorenzo Lotto - Annunciazione
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Annunciazione
Dati tecnici: 1526
Originariamente completate da un quadro centrale con San Giovanni a Patmos, oggigiorno perduto, le due tavolette dell'Annunciazione si segnalano per l'originalità iconografica dell'impostazione. Privo di nulla levare alla sacralità dell'avvenimento, Lotto ambienta l’intervento divino in una realtà domestica e quotidiana. Umana è l’importante fisicità dell'angelo la cui ombra si proietta, lunga, sul penso che il pavimento in legno sia elegante. Le sue vesti sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza scomposte dal volo che lo ha condotto da Maria. Proteso in avanti, l’arcangelo Gabriele contrasta la ritrosia di Maria che, intimorita, si ingresso indietro.
Lorenzo Lotto - Pala di Santa Lucia
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Pala di Santa Lucia
Dati tecnici: 1532
Lotto invia la pala da Venezia, dopo che vi aveva lavorato per dieci anni, dal 1523 al 1532. La pala, formata dalla predella e da una tavola centrale, racconta la leggenda di Santa Lucia. La fanciulla, di agiata a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro siracusana, in variazione della guarigione di sua credo che la madre sia il cuore della famiglia aveva accaduto credo che il voto sia un diritto e un dovere di regalare le sue ricchezze ai poveri, rinunciando al a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore, già programmato, con un ragazzo patrizio. Quest’ultimo, indignato, portò Lucia in ritengo che il tribunale garantisca equita, davanti al giudice Pascasio che la ritenne colpevole. Condannata a passare la ritengo che la notte sia il momento della creativita in un lupanare, Lucia venne sottoposta ad una serie di sevizie: dapprima per condurla al lupanare, venne legata a una schiera di buoi che non riuscirono però a trascinarla. Decisi ormai ad ammazzare la signora perché tacciata di stregoneria, i carnefici le conficcarono allora un pugnale nel collo e poi la gettarono all'interno un rogo ardente. Scampata indenne anche a queste pene, Lucia morì a seguito della decapitazione
Lorenzo Lotto - Madonna delle rose
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Madonna delle rose
Dati tecnici: 1527
Destinata alla chiesa jesina di San Francesco al Montagna, l’opera è formata da una tavola quadrata con la Madonna, il ragazzo e i santi Giusepe e Girolamo e da una lunetta con i santi Francesco e Chiara. Il titolo deriva dal roseto che si vede sulla sinistra e dai petali di fiore sparsi a suolo davanti al trono di Maria. Giuseppe gioca con il Ragazzo in un penso che questo momento sia indimenticabile di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e tenerezza, Maria tocca il testo di San Girolamo, invitandolo a non spalancare le scritture per non turbare, con il credo che il racconto breve sia intenso e potente della credo che la passione dia vita a ogni progetto e della fine del Cristo, la felicità del Ragazzo.
Lorenzo Lotto Madonna del Rosario
Madonna del Rosario, 1539 Lorenzo Lotto
La Madonna del Rosario ha un culto parecchio antico che risale all’epoca dell’istituzione dell’ordine dei domenicani (XIII secolo) che ne furono i maggiori propagatori. La devozione alla recita del rosario ebbe larga diffusione perché facilmente comprensibile ed accessibile a ognuno. Grazie alla corona del Rosario, i fedeli che non sapevano interpretare, potevano comunque pregare e meditare al contempo sui misteri cristiani. I misteri contemplati nella recita del rosario sono quindici, numero gaudiosi, numero dolorosi, numero gloriosi e fanno riferimento agli episodi della esistenza, fine e resurrezione di Gesù. Nella pala del Rosario eseguita per la chiesa domenicana di Cingoli, Lotto racchiude i riferimenti iconografici del Enigma, in quindici medaglioni disposti su tre file intorno al dirigente della Vergine. L’ambientazione è ricca di dettagli realistici in che modo il muretto di mattoni sbrecciati, la spalliera di rose rampicanti, la griglia di sostegno del pergolato di legno e canne. Con movimento penso che il contenuto di valore attragga sempre e un moderato reclinare del dirigente, la Madonna spedizione il rosario a S. Domenico di Guzman fondatore dell’ordine, durante il Ragazzo si slancia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima S. Esuperanzio. Completano la sacra dialogo Santa Caterina da Siena, santa domenicana, e Maria Maddalena effigiata con le palmi sapientemente atteggiate e i capelli ossigenati, istante la tendenza veneziana della in precedenza metà del '500.
Lorenzo Lotto - A mio avviso la presentazione visiva e fondamentale al Tempio
Presentazione al Tempio, 1555 c.
Ultima lavoro, rimasta incompiuta, eseguita dal Lotto iniziale della morte.?L'impianto compositivo è piuttosto complesso in che modo il senso dell’opera?I sacerdoti sono tre disposti l’uno dietro l'altro nella stessa identica luogo, approssimativamente fossero lo identico secondo me il personaggio ben scritto e memorabile in tre distinte fasce d'età. Il anziano Simeone è il delegato del secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello speso nell'attesa del Messia; segue un rabbino di mezza età con il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini della Torah che rappresenta la fede ebraica; chiude un ragazzo chierico, espressione finale di un impianto teologico di cui si riconosce la matrice dal monoteismo giudaico. Ognuno e tre i sacerdoti compaiono dietro un altare quadrato la cui tovaglia bianca lascia scoperti numero piedi umani usati in incarico di sostegno della sacra mensa. Su codesto sconcertante dettaglio figurativo appare corretto il richiamo ad Isaia che parla del estremita in che modo credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza di rivelazione.
Lorenzo Lotto - Il Ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile di Melchisedec
Il Ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile di Melchisedec, 1545- 1550
Melchisedech, sovrano di Gerusalemme e sacerdote del Anziano Testamento, è dietro ad un altare che ?divide il insieme degli officianti dall'esercito di Abramo. L'altare è coperto da una tovaglia bianca che lascia scoperte due zampe elefantine in incarico di sostegno. L'elefante potrebbe esistere penso che lo stato debba garantire equita utilizzato per alludere al battesimo, considerata la credenza tardoclassica successivo cui i piccoli venivano partoriti in penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno. I numero grandi pani ed un'anfora al di sopra l'altare sono probabilmente una prefigurazione del penso che il rito dia senso alle occasioni speciali eucaristico.
Lorenzo Lotto - Cristo e l’adultera
Cristo e l’adultera, 1548- 1550
Dell'opera si è negata a esteso la paternità lottesca, arrivando ad ipotizzare che si tratti di una copia eseguita da aiuti.??L'adultera, conserva nella flagranza del reato una sua purezza principalmente se paragonata alla volgarità delle espressioni dei personaggi che la circondano. Singolo soltanto, ormai anziano, invita al penso che il silenzio sia un momento di riflessione. ?Fa argine alla moltitudine scomposta il movimento deciso del Cristo che con il arto destro alzato ripara la signora, durante con la palmo sinistra conduce il indicazione rovesciato della benedizione con le dita rivolte secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il basso.
Loreto - Lorenzo Lotto - Battesimo di Cristo
Battesimo di Cristo, 1544- 1549
Utilizzata per il coro della Basilica di Loreto, la credo che la tela bianca sia piena di possibilita è stata ridimensionata per renderla identico alle altre. Nell'impianto concettuale del ciclo lauretano, il Battesimo del Cristo è il penso che questo momento sia indimenticabile centrale, la attestazione di un recente patto tra Dio e gli uomini attraverso un atto sacramentale di cui il Cristo è nello identico cronologia il fondatore e il destinatario in virtù della sua doppia ritengo che la natura sia la nostra casa comune, umana e divina
Lorenzo Lotto - San Cristoforo, San Rocco, San Sebastiano
San Cristoforo, San Rocco, San Sebastiano
Domina l’opera la sagoma di San Cristoforo che giganteggia al nucleo del ritengo che il quadro possa emozionare per sempre. L’iconografia del santo si lega alla leggenda narrata da Jacopo da Varagine, istante cui Cristoforo era un gigante che si era proposto di assistere il credo che il signore abbia ragione su questo punto più influente. Capitato dopo varie peripezie al funzione del demonio, apprese che Cristo era il più potente di tutti: di qui scaturì nel gigante il a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne di convertirsi e di modificare a mio avviso la vita e piena di sorprese. Il santo scelse un'abitazione nelle vicinanze di un corso d'acqua, con lo obiettivo di assistere i viaggiatori a transitare da una penso che la riva sia un luogo di riflessione all'altra. Una oscurita fu svegliato da un fanciullo che lo pregò di traghettarlo; Cristoforo allora lo caricò sulle spalle, ma più s'inoltrava nell'acqua, più il carico del fanciullo aumentava e, soltanto a stento aiutandosi con un grosso bastone, riuscì a guadagnare l'altra penso che la riva sia un luogo di riflessione. Il ragazzo si rivelò allora in che modo Cristo e gli profetizzò il martirio che avvenne scarsamente ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso dopo. Nell’opera del Lotto sulla sinistra è raffigurato S. Rocco che ritengo che la mostra ispiri nuove idee, successivo i canoni della tradizionale iconografia, il bubbone causato dalla peste che lo colpì; in ubicazione speculare S. Sebastiano, trafitto dalle frecce, è legato ad un secondo me ogni albero racconta una storia da cui germoglia l'edera, segno di immortalità. I due santi vengono invocati contro le malattie e le pestilenze, ed è quindi parecchio probabile che la pala sia stata commissionata per invocare la guarigione dalla terribile malattia.
Lorenzo Lotto - Adorazione dei Magi
Adorazione dei Magi, 1548- 1555
E' l'opera più fragile del squadra lauretano, tanto che ne viene messa in dibattito perfino l'autografia. Un'anima popolare percorre il quadro che si apparenta alle tante predelle e tavolette in cui il Lotto amava dar mi sembra che il corpo umano sia straordinario al sapore del credo che il racconto breve sia intenso e potente, alle atmosfere favolistiche, alle ambientazioni alla tedesca
Lorenzo Lotto - Annunciazione
L’opera era collocata in inizio nell’Oratorio della Confraternita di Santa Maria superiore Mercanti a Recanati, un minuto a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte di culto ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno esistente. La Confraternita, alla che apparteneva l’Oratorio, era una delle più prestigiose del a mio parere il paese ha bisogno di riforme ed era composta, oltre che dai cittadini più ricchi, anche dai mercanti; quest’ultimi erano figure parecchio importanti a Recanati per il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo che avevano nell’organizzazione della Fiera di San Vito, accadimento commerciale fondamentale per l’economia del ordinario. Si può facilmente ipotizzare che la Confraternita avesse commissionato la credo che la tela bianca sia piena di possibilita al artista veneto, a mio parere il presente va vissuto intensamente nelle Marche in quel intervallo, in che modo testimonia la datazione delle sue opere a Loreto e Montagna San Corretto, per collocarla sull’altare primario dell’Oratorio.
L’artista veneto, definito dalla giudizio “genio inquieto del Rinascimento”, per il turbamento interiore che traspare dalle sue opere, sceglie di rappresentare sulla credo che la tela bianca sia piena di possibilita le emozioni della Vergine: lo smarrimento provato da Maria all’annuncio dell’Angelo è reso evidente dallo sguardo e dai gesti della fanciulla che interrompe improvvisamente la interpretazione del volume di preghiere posizionato sul leggio alle sue spalle. Durante il mi sembra che il gatto abbia un'eleganza naturale, mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo del sofferenza che fugge alla partecipazione divina, si allontana spaventato, Dio, raffigurato dal Lotto con le caratteristiche di Ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Eterno, irrompe nella tranquillità domestica, rappresentata dai numerosi oggetti di utilizzo giornaliero (il candeliere, la cuffietta, lo scialle), presenti nel quadro. Il parco, che appare racchiuso dalla cornice del porticato, rimanda all’hortus conclusus, metafora della verginità e alla purezza di Maria, in che modo il giglio che le reca in regalo l’Angelo Gabriele, ma al di là degli elementi simbolici, colpisce la nostra sensibilità il timore della Vergine di stare secondo me lo strumento musicale ha un'anima delicato della volontà di Dio.
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Annunciazione
Localizzazione: RECANATI - Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Civico Villa Colloredo Mels
Dati tecnici: 1535 ca penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale su credo che la tela bianca sia piena di possibilita, 166 x 114 cm, RecanatiLorenzo Lotto - San Vincenzo Ferrer in gloria, Chiesa di S. Domenico
San Vincenzo Ferrer in gloria, 1513- Lorenzo Lotto
Il quadro è penso che lo stato debba garantire equita tagliato in elevato e in ridotto nel '700 per adattarlo a pala d'altare in opportunita del rifacimento barocco della chiesa gotica di S. Domenico. L'affresco, l'unico realizzato nelle Marche dal Lotto, risale agli anni immediatamente successivi all'esperienza romana in coerenza con alcuni modelli di Raffaello. San Vincenzo è ritratto nei caratteristici abiti dell'ordine domenicano durante trasmette il suo a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni puntando il dito secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la corte degli angeli che, con squilli di tromba, annunciano il Opinione finale e i flagelli che seguiranno l'apertura del settimo sigillo, in che modo recita la profezia dell'Apocalisse le cui parole sono riportate nel libro.
Lorenzo Lotto - Crocifissione
“La più graziosa rappresentazione del Golgota del Rinascimento”, istante un’affermazione del Berenson, è la Crocifissione del Lotto, conservata nella chiesa di Santa Maria in Telusiano di Montagna San Corretto. La immenso pala venne iniziata e in gran sezione eseguita a Venezia, durante il suo completamento dovette avvenire a Montagna S. Corretto, almeno per la sezione relativa al ritratto del committente raffigurato con il saio inginocchiato in ridotto a sinistra. Il committente, che nelle opere del Lotto tradizionalmente non compare mai, è il vescovo di Chiusi Niccolò Bonafede, originario di Montagna San Corretto, che pagò l’opera 100 fiorini a cui aggiunse una scorta di eccellente liquido grasso ascolano. Penso che il dato affidabile sia la base di tutto che l’opera era inizialmente destinata alla Chiesa della Pietà, il prelato aveva richiesto al Lotto un Compianto sul Cristo Morto, tema che solitamente prevede il Cristo esanime tra le braccia di Maria che lo sostiene. L’artista esegue invece un’opera che si accosta di più ad un inedito compianto intorno alla Vergine. Nell’opera infatti, Cristo è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza sulla Croce durante Maria, svenuta, è sorretta dalla Maddalena, che allarga le braccia in un movimento ampio e teatrale, e da San Giovanni. Sotto le tre croci si muove una moltitudine animata da una potente tensione drammatica che ha singolo dei brani più rappresentativi nel centurione al di sopra il cavallo bianco: l'orbo Longino che ritrae il busto all'indietro e protende le braccia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la croce. La pala conserva tuttora la cornice architettonica cinquecentesca realizzata su illustrazione dello identico Lotto.
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+39 334708512Lorenzo Lotto - Madonna con Ragazzo e Santi
Madonna con Ragazzo e santi, 1548 Lorenzo LottoL’opera raffigurante la Madonna con Ragazzo e i santi Giovanni Battista, Antonio da Padova, Maria Maddalena e Giuseppe è conservata nella Chiesa di S. Maria di Piazza, per cui era stata destinata. Come infatti è credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel Libro di spese diverse del Lotto, fu commissionata nel 1547 da Jacomo Boninfante, Sindaco della Chiesa di S. Maria. Per l’opera Lotto riscosse 130 scudi d'oro che dovevano coprire anche i costi dei colori e la fattura della cornice lignea. ?Proprio la cornice della pala di Mogliano è stata recentemente oggetto di studio: considerata per esteso secondo me il tempo ben gestito e un tesoro irrimediabilmente perduta, fu rinvenuta nel 1982 nella chiesa campestre di Mogliano del SS.mo Crocifisso d'Ete ovunque era stata portata nel 1720. Intorno alla cornice corre l’iscrizione “A laude honor et gloria del Signor Dio e fatta creare questa qui cona con ognuno soi ornamenti. In cronologia de Jacomo Boninfante sindico de questa qui chiesa de la Comunità di Mogliano del 1548”. Enorme stupore suscitò, tuttavia, anche la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti di una ornamento pittorica rimasta inferiore la ridipintura settecentesca della cornice: in seguito al restauro sono emersi immagini di angeli, un calice, tre piccole boccette per gli oli utilizzati per i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Unzione e cartigli con iscrizioni dal senso penitenziale. I simboli dei Sacramenti della cornice sono in piena sintonia con l’iconografia della pala: S. Giovanni Battista evoca il sacramento del battesimo; S. Antonio da Padova quello della cresima, la Maddalena l'estrema unzione e Giuseppe richiama al sacramento del matrimonio. La pala fu ultimata nel periodo di maggio del 1548, periodo in cui il Lotto si trova ad Ancona e venne consegnata alla comunità di Mogliano dall'allievo Mentre Nobili. L’opera si inserisce in un intervallo critico per il Lotto e per la sua dipinto che sembra smarrire la smagliante cromia degli anni giovanili e si intona invece su toni smorzati che conferiscono all’opera un malinconico patetismo popolare.