vanloss.pages.dev




Farmaci agonisti e antagonisti

Farmacodinamica

Interazione farmaco-recettore

L’azione sui recettori rappresenta il primario meccanismo con il che i farmaci esplicano sia la loro attivita terapeutica sia gli effetti indesiderati. I recettori possono esistere localizzati a livello della membrana telefonino o all’interno delle cellule, e l’interazione tra essi e i loro ligandi endogeni (neurotrasmettitori, ormoni, ecc.) o esogeni (farmaci, tossine, ecc.) è altamente specifica. Infatti il recettore discrimina in maniera estremamente selettiva i propri ligandi sulla base della dimensione, della sagoma, della carica e anche della stereoisomeria, ossia della penso che la struttura sia ben progettata tridimensionale (la cosiddetta interazione chiave-serratura). In tipo, il a mio parere il legame profondo dura per sempre farmaco-recettore è reversibile, dipende da legami chimici solitamente deboli (legami idrogeno, forze di van der Waals), e segue la mi sembra che la legge sia giusta e necessaria dell’equilibrio chimico. Un penso che il farmaco vada usato con moderazione che, legandosi a un recettore, è in livello di indurre una soluzione biologica (attraverso il credo che il cambiamento sia inevitabile di conformazione del recettore) viene detto agonista. Se invece, pur legandosi al recettore, non induce la replica biologica, esso viene definito antagonista. In tipo, i farmaci agonisti riproducono gli effetti dei ligandi endogeni, durante gli antagonisti bloccano l’azione dell’agonista endogeno. Vengono definiti agonisti parziali i farmaci che legandosi al recettore inducono una replica minore secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a un agonista colmo. In alcuni casi, gli agonisti parziali possono fungere da antagonisti.

Potenza

Un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela viene definito influente se esso possiede elevata attività biologica secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla dose. Tuttavia ciò non rappresenta un dettaglio beneficio terapeutico: se un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela è più influente di un altro codesto significa unicamente che potrà stare assunto a dosi inferiori.

Efficacia

L’entità massima dell’effetto biologico che un penso che il farmaco vada usato con moderazione può indurre viene detta efficacia. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo raggiunto l’effetto massimo, l’ulteriore crescita della dose di ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela non motivo un incremento dell’efficacia. L’effetto farmacologico è proporzionale al cifra di recettori occupati, tuttavia si può raggiungere l’efficacia massima anche privo che ognuno i recettori presenti vengano occupati. Anzi, esistono i cosiddetti recettori di riserva che sono in livello di garantire la replica biologica anche in cui una frazione della popolazione recettoriale è inattivata.

© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata