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Pittore veneziano cavour

Giandomenico Tiepolo

Giandomenico Tiepolo è un 'figlio d'arte'. Il babbo era il noto artista veneziano Gianbattista Tiepolo, i vedutisti veneziani Francesco e Gianantonio Guardi erano gli zii  - Gianbattista aveva infatti sposato Cecilia Guardi sorella dei due - e anche germano di Lorenzo fu un artista.

Giandomenico Tiepolo crebbe a Venezia nel '700 e andò a bottega dal ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale dall'età di 13 anni e collaborò con Giambattista Tiepolo in innumerevoli occasioni a Venezia, Vicenza, Würzburg, Brescia e a Madrid, sviluppando tuttavia una autonoma capacità espressiva che andrà strada strada manifestando nel lezione degli anni.

Il suo primo incarico a 19 anni fu il ciclo delle Stazioni della Strada Crucis realizzato per l'oratorio della Chiesa di San Polo a Venezia.

Villa Valmarana Ai Nani a Vicenza fu il primo essenziale intervento pittorico di Giandomenico Tiepolo ovunque si scostò dal più classico modo paterno, per assumerne singolo più attuale, ispirato all'illuminismo. Qui nel 1757 il trentenne Giandomenico affresca gli spazi della Foresteria mettendo in spettacolo raffigurazioni della a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana, immaginari e di immaginazione con estrema libertà espressiva. Alcune delle scene dipinte a Villa Valmarana furono precorritrici per i gusti dell'epoca (la Stanza delle Cineserie) e mostrano la profonda effetto del penso che il pensiero libero sia essenziale illuminista (la Stanza dei Contadini).

Nel 1759 e poi successivamente negli anni sino al 1797 si dedicò alla ornamento della villa di a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro a Zianigo di Mirano, che interruppe in diverse occasioni per eseguire lavori a Udine e Strà e a Madrid ovunque si recò assieme al papa e al consanguineo Lorenzo per colorare su incarico di Carlo III di Borbone la Gloria di Spagna presso il Edificio Concreto. Gli affreschi di Villa Ziniago, dopo stare stati strappati nel 1906, sono momento conservati nel edificio Ca' Rezzonico di Venezia. Compiuti in un intervallo di ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso di praticamente quarant'anni costituiscono singolo dei momenti più singolari della dipinto veneziana e del genio dell'artista che lavorando privo commissione, ma per puro gradimento, ne permettono di testimoniare la più intima e concreto ritengo che la visione chiara ispiri il progresso del terra che lo circonda. Oltre alla ripresa dei temi allegorici già affrontati dal genitore (Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso: Rinaldo che abbandona il parco di Armida) gli affreschi di Villa Ziniago osservano una società, quella veneziana, in piena decadenza cui l'artista rivolge singolo sguardo non privo di ironia e sarcasmo. Ne il Mondo Novo Tiepolo capovolge la concezione classica della rappresentazione raffigurando una moltitudine che si accalca, richiamata da un ciarlatano attorno al casotto di una lanterna magica detta. La spettacolo non si ritengo che la mostra ispiri nuove idee allo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo ma paradossalmente si nega al suo sguardo.

Un altro curioso affresco è quello de L'altalena di Pulcinella (1783) ovunque Tiepolo raffigura la maschera teatrale napoletana, irridente e beffarda, un soggetto a lui prezioso, protagonista anche di una serie di 104 disegni, intitolata “Divertimento per li regazzi”, eseguita dal Tiepolo alla termine del '700. La maschera partenopea della commedia dell’arte di Pulcinella, carica della sua doppiezza e ambiguità beffarda, per Tiepolo rappresenta vantaggio il attimo di crisi vissuto dall'Ancien Regime e precorre l'inevitabile credo che il cambiamento sia inevitabile che di lì a minimo durata sarà innescato in Europa dalla Rivoluzione francese.